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Transizione 5.0: online la bozza del decreto attuativo

Transizione 5.0: online la bozza del decreto attuativo

Piano transizione 5.0:

Resa nota dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, la bozza del decreto attuativo per la Transizione 5.0 che, nei prossimi giorni, diventerà ufficiale. Con i suoi 23 articoli e 3 allegati, il decreto si qualifica come un importante passo all’operatività della norma ma non ancora l’ultimo. Ci sarà da attendere, infatti, la pubblicazione della circolare contenente le linee guida e il decreto che renderà esecutiva la piattaforma del GSE. Ma procediamo per gradi.

Cos’è il Credito d’Imposta Transizione 5.0?

Il Piano Transizione 5.0 viene definito come un’agevolazione, in termini di credito d’imposta, rivolta a tutte quelle imprese residenti in Italia che tra il 1° gennaio 2024 e il 31 dicembre 2025 effettueranno nuovi investimenti in progetti di innovazione volti a ridurre i consumi energetici. Riduzione che dovrà assestarsi almeno al 3% o al 5% a seconda che si faccia riferimento all’intero sito produttivo o ad uno solo dei suoi processi produttivi. (leggi questo articolo per maggiori dettagli)

Come ottenere il Credito d’Imposta Transizione 5.0?

Propedeutica all’accesso al beneficio è, innanzitutto, una comunicazione precedente all’avvio del progetto che l’azienda deve inviare al GSE. All’interno della comunicazione dovranno essere riportati: le informazioni necessarie per identificare il beneficiario, quelle per identificare il progetto, gli investimenti agevolabili e l’importo del credito d’imposta potenzialmente spettante. A corredo della comunicazione dovrà anche essere inoltrata una certificazione ex-ante redatta da un esperto esterno.

Entro cinque giorni dall’invio della documentazione, l’impresa riceverà una comunicazione da parte del GSE in cui quest’ultimo attesterà l’importo del credito d’imposta prenotato. A questo punto, l’impresa dovrà inviare al GSE comunicazioni periodiche sull’avanzamento del progetto di innovazione.

La prima comunicazione, da inviare entro trenta giorni dalla ricezione della comunicazione da parte del GSE, deve contenere le informazioni e la documentazione attestante l’investimento effettuato e il pagamento di almeno il 20% a titolo di acconto. Una seconda comunicazione, invece, dovrà essere inviata entro il 31 dicembre 2024 per attestare il pagamento di almeno il 50% del costo di acquisizione così da garantirsi che il progetto rientri nel plafond del 2024. Una volta completati gli investimenti, e comunque non oltre il 28 febbraio 2026, l’impresa dovrà, infine inviare una comunicazione attestante il completamento e contenente tutte le informazioni necessarie all’identificazione del progetto, inclusi data di effettiva conclusione, ammontare agevolabile degli investimenti, importo del credito d’imposta e ulteriori certificazioni.

Elemento degno di nota è, inoltre, quello secondo cui l’impresa potrà richiedere il beneficio per un solo progetto alla volta. Qualora, infatti, gli investimenti che si andranno ad effettuare riguardino più reparti produttivi, il beneficio dovrà essere richiesto per l’intera struttura organizzativa dovendo, così, rispettare le percentuali di diminuzione dei consumi energetici e ricevendo le aliquote ad essa relativi.

Chi può effettuare le certificazioni?

Se in una prima fase, il decreto legge affermava come i soggetti abilitati a rilasciare le certificazioni fossero solo gli Esperti in Gestione dell’Energia (EGE) certificati e le Energy Service Company (ESCo), rientrano ora tra coloro abilitati al rilascio anche gli ingegneri iscritti all’albo professionale e gli organismi di valutazione della conformità accreditati ai sensi di almeno uno dei seguenti standard: UNI CEI EN ISO/IEC 17029; UNI EN ISO 14065; UNI CEI EN ISO/IEC 17021/1; UNI CEI EN ISO/IEC 17024 o UNI CEI EN ISO/IEC 17065.

È stato stabilito, inoltre, che tutti questi soggetti possono seguire per le imprese clienti sia la pratica 4.0 che 5.0.

Si attende ora l’ufficialità del decreto, la pubblicazione delle linee guida e l’operatività della piattaforma del GSE per poter dare inizio all’invio delle comunicazioni.

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Fonti

MIMIT

Gazzetta Ufficiale

Innovation Post

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