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Toscana, torna il Microcredito per le nuove imprese

Toscana, torna il Microcredito per le nuove imprese

Torna il Microcredito per le nuove imprese della Regione Toscana, finalizzato a sostenere le nuove imprese del territorio grazie a un finanziamento a tasso zero restituibile in 7 anni.

Toscana, torna il Microcredito per le nuove imprese

Di cosa parleremo in questo articolo:
1. Microcredito della Regione Toscana: cos’è
2. Beneficiari
3. Spese e progetti ammissibili
4. Entità e valore del finanziamento
5. Presentazione della domanda
6. Fonti

1. Microcredito della Regione Toscana: cos’è

Nell’ambito dell’Azione 3.5.1 POR FESR 2014-2020, la Regione Toscana riapre il bando per la Creazione impresa giovanile, femminile e dei destinatari di ammortizzatori sociali.
Si tratta di un intervento agevolativo, nelle forma del microcredito a tasso 0, che intende sostenere l’avvio di micro e piccole imprese artigiane, industriali manifatturiere, del settore turistico, commerciale, della cultura e terziario.

2. Beneficiari

Possono presentare domanda di finanziamento le MPI – Micro e Piccole Imprese costituite da meno di 24 mesi e le persone fisiche che intendano avviare un’impresa (o un’attività di libero professionista) entro sei mesi dalla data di comunicazione dell’ammissione della domanda. La sede dell’attività imprenditoriale deve essere nel territorio regionale toscano.

L’attività di impresa (o di libero professionista) deve avere carattere di impresa giovanile, femminile oppure di soggetti destinatari di ammortizzatori sociali.

Questo significa che, per essere ammesso, il progetto imprenditoriale deve contare almeno il 50% dell’assetto societario (che detiene almeno il 51% del capitale sociale) composto da persone con meno di 40 anni di età, da donne (a prescindere dall’età) o da soggetti destinatari di ammortizzatori sociali (che abbiano usufruito di ammortizzatori sociali per un periodo minimo di 6 mesi nei 36 mesi precedenti alla costituzione dell’impresa; anche in questo caso, a prescindere dall’età). Chiaro che, nel caso del libero professionista, questo deve avere meno di 40 anni, appartenere al genere femminile o essere un soggetto destinatario di ammortizzatori sociali.

3. Attività di impresa e spese ammissibili

Non tutte le attività imprenditoriali sono ammissibili. Queste infatti devono essere comprese tra determinati Codici ATECO:

  • B- Estrazione di minerali da cave e miniere;
  • C – Attività manifatturiere;
  • D – Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata;
  • E – Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti e risanamento;
  • F – Costruzioni;
  • G – Commercio all’ingrosso e al dettaglio, con esclusione delle categorie: 45.11.02; 45.19.02; 45.31.02; 45.50.12; 45.40.22; del gruppo 46.1;
  • H – Trasporto e magazzinaggio;
  • I – Attività di servizi di alloggio e di ristorazione;
  • J – Servizi di informazione e comunicazione;
  • M – Attività professionali, scientifiche e tecniche;
  • N – Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese;
  • P – Istruzione, ma solo per il gruppo 85.52;
  • Q – Sanità e assistenza sociale, escluso il gruppo 86.1;
  • R – Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento;
  • S – Altre attività di servizi, limitatamente alla divisione 95 e 96.

Per quanto riguarda le spese ammissibili, sono ammesse spese per investimenti (sia materiali che immateriali) e spese per capitale circolante.

In particolare, le spese per investimenti di beni materiali sono ammesse nel limite del 50% dell’importo delle stesse e possono riguardare l’acquisto di impianti, macchinari, attrezzature e altri beni funzionali all’attività di impresa, oltre a opere murarie connesse all’investimento.
Le spese per investimenti in beni immateriali riguardano le spese relative a diritti di brevetti, licenze (esclusa l’autorizzazione a svolgere l’attività), know how o altre forme di proprietà intellettuale.
Per quanto riguarda le spese per capitale circolante, queste si riferiscono alle spese di costituzione, spese generali come utenze e affitto, scorte, e non possono superare il 30% del programma di investimento ammesso.

4. Entità e valore del finanziamento

Come anticipato, l’agevolazione è concessa nella forma del microcredito a tasso zero, nella misura del 70% del costo totale ammissibile e di durata massima di 7 anni (84 mesi, di cui 18 di preammortamento); è previsto anche un preammortamento tecnico di 3 mesi.
L’importo massimo concesso equivale a € 24.500,00.

5. Presentazione della domanda

A partire dal 4 gennaio 2020, sarà possibile presentare domanda direttamente sul sito di ToscanaMuove.

6. Fonti

Confindustria Firenze
Microcredito per la Creazione d’impresa giovanile, femminile e dei destinatari di ammortizzatori sociali – Bando PDF

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