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Rinascimento Firenze: cinque bandi per la ripresa post Covid

Rinascimento Firenze: cinque bandi per la ripresa post Covid

Rinascimento Firenze si compone di cinque bandi, in corso di pubblicazione, rivolti alle aziende anche no profit del territorio fiorentino che operino in uno dei settori ritenuti strategici per l’economia della città: artigianato artistico, moda, turismo (o cultura strettamente legata al settore turistico), tecnologia e agroindustria.

L’iniziativa, di Fondazione CR Firenze e Intesa San Paolo, è attuata dall’Associazione Osservatorio del Mestieri d’Arte (OMA), il Centro di Firenze per la Moda Italiana (CFMI) e la Fondazione Ricerca e Innovazione (FRI).

Attenzione! Il presente articolo verrà aggiornato via via che i bandi saranno pubblicati

Rinascimento firenze- contributi a fondo perduto e prestiti d'impatto per start up innovative industria 4.0 agritech
Rinascimento Firenze è un’iniziativa di Fondazione CR Firenze e Intesa San Paolo finalizzata a sostenere i progetti di rilancio dell’economia della città per far fronte alla crisi dovuta all’emergenza epidemiologica. Conta il supporto dell’Associazione OMA, del Centro di Firenze per la Moda Italiana e della Fondazione Ricerca e Innovazione e prevede cinque differenti bandi, alcuni dei quali sono stati già pubblicati.

I settori individuati come strategici per la ripartenza economica di Firenze, e per ognuno dei quali è riservato il rispettivo bando, sono cinque:

  • artigianato artistico, per il cui il bando è stato già pubblicato (scadenza del bando: 11 dicembre 2020);
  • turismo o cultura strettamente legata al settore turistico (scadenza del bando: 1 febbraio 2021);
  • moda (scadenza del bando: 8 febbraio 2021);
  • tecnologica e start up (scadenza del bando: 19 maggio 2021 prorogato al 28 maggio 2021);
  • agroindustria (scadenza del bando: 17 ottobre 2021 alle ore 24.00).

 

Rinascimento Firenze. Settore agroindustria

Il soggetto attuatore del bando dedicato a settore dell’Agroindustria è la Fondazione per la Ricerca e l’Innovazione (FRI). Finalità del Programma è stimolare progetti di rilancio con un impatto sociale significativo, cioè che siano in grado di stimolare l’occupazione e assicurare il mantenimento sul territorio di un sistema economico sano e propositivo di nuove attività imprenditoriali.

In particolare, il bando dedicato al settore Agroindustria intende assegnare contributi a fondo perduto e prestiti d’impatto (a tasso agevolato e senza garanzie) per sostenere progetti di consolidamento, adeguamento, rinnovamento, innovazione e/o riorganizzazione della propria attività. 

Le risorse finanziarie disponibili corrispondono a € 1,5 milioni per i contributi a fondo perduto e a € 7,5 milioni per i prestiti d’impatto

Beneficiari

Il bando è rivolto a Micro e Piccole Imprese che rispettino le seguenti condizioni:

  • avere almeno 5 dipendenti (anche assunti a tempo determinato o indeterminato grazie al progetto presentato);
  • aver subito una contrazione della domanda in seguito allo scoppio della pandemia Covid-19;
  • abbiano sede operativa nel territorio della Città Metropolitana di Firenze e siano iscritte presso la Camera di Commercio di Firenze;
  • avere una visura camerale che attesti l’attribuzione del proprio codice ATECO (primario e/o secondario) coerente con il settore.
  •  

Entità e valore del contributo

Il bando prevede una parte di contributo a fondo perduto e una di prestito d’impatto, ai quali obbligatoriamente bisognerà affiancare un co-investimento da parte dell’attività. Il valore di ognuna delle tre parti che vanno a costituire il valore dell’investimento totale relativo al progetto presentato (contributo a fondo perduto, prestito d’impatto e co-investimento) sono condizionate l’una con l’altra.

Innanzitutto, diciamo che il co-investimento deve essere pari ad almeno il 50% del contributo a fondo perduto e dovrà essere versato dal titolare dell’attività e/o dai soci con risorse permanenti a titolo di conferimento di capitale o di apporto in conto aumento capitale a incremento del patrimonio netto.

Il contributo a fondo perduto potrà essere compreso tra € 20.000,00 e € 100.000,00 e sarà proporzionato sia al prestito d’impatto che al co-investimento da parte dell’attività. Nel caso in cui il progetto presentato preveda l’aggregazione con altri operatori, allora il contributo a fondo perduto potrà contare di un importo aggiuntivo del 50% (e quindi arriverebbe a essere 3 volte l’importo del co-investimento).

Il prestito d’impatto è compreso tra € 60.000,00 e € 500.000,00 e, proporzionato sia al contributo a fondo perduto che al co-investimento, non potrà essere superiore a cinque volte l’importo del contributo a fondo perduto. Inoltre, non potrà superare i € 150.000,00 per richiedenti che nel periodo d’imposta 2019 abbiano conseguito un fatturato inferiore a € 160.000,00.

Prevede un tasso di interesse del 0,4% nominale annuo e sarà erogato in due soluzioni: la prima pari al 50% dell’importo totale del prestito, all’avvio del progetto (contestualmente all’erogazione del 50% del contributo a fondo perduto), la parte rimanente entro 18 mesi dall’aggiudicazione del bando (anche qui, contestualmente all’erogazione del restante 50% del contributo a fondo perduto).

Il rimborso del prestito sarà da effettuarsi in due rate: la prima, del 40% della somma concessa, entro il 31 dicembre 2025; il restante 60% entro il 31 dicembre 2030. Non sono previste garanzie né spese.

Facciamo un esempio. Se il co-investimento da parte dell’attività equivale a € 10.000,00 e non prevede operazioni di aggregazione con altri operatori, il contributo a fondo perduto potrà raggiungere i € 20.000,00. In caso di aggregazione con altri operatori, a parità di co-investimento da parte dell’attività, il contributo a fondo perduto potrà invece raggiungere i € 30.000,00. Nello stesso caso, il prestito d’impatto non potrà essere superiore ai € 100.000,00 in caso di assenza di aggregazione con altri operatori, mentre potrà raggiungere i € 150.000,00 in caso di aggregazione con altri operatori.

Spese ammissibili

Sono ammesse tutte le spese coerenti con le aree progettuali selezionate dai richiedenti e come descritte nel progetto. Non sono invece considerate spese ammissibili per la determinazione del valore del progetto: le spese in auto-fatturazione/lavori in economia; spese coperte dal bando e riconosciute già da altre organizzazioni; le spese che siano state oggetto di altri contributi pubblici a fondo perduto concessi.

Le spese devono essere sostenute successivamente alla data di approvazione del contributo a fondo perduto e del finanziamento d’impatto, entro la data della rendicontazione finale delle attività (che in ogni caso non dovrà superare i 18 mesi dalla data di aggiudicazione del bando).

Il progetto

Il progetto presentato dovrà esporre in modo esaustivo il modo in cui l’andamento dell’attività sia stato condizionato dall’emergenza epidemiologica Covid19 (questo solo per quanto riguarda MPMI, non le start up), gli interventi finalizzati al rilancio della propria attività (da attuare nel corso dei 12-18 mesi successivi all’ottenimento del finanziamento) e gli obiettivi sociali attesi, facendo riferimento a una serie di KPI sociali.

In riferimento agli interventi finalizzati al rilancio della propria attività, bisognerà indicare in modo distinto e dettagliato:

  • gli adeguamenti normativi, ovvero i costi e gli investimenti di carattere obbligatorio per l’adeguamento alla normativa direttamente collegata alla pandemia Covid19;
  • le nuove iniziative di business per fronteggiare la contrazione dei ricavi causata dalla pandemia (indicando spese, costi e investimenti necessari); 
  • le iniziative di business per lo sviluppo dell’attività in riferimento a progetti di sviluppo non riconducibili direttamente alle attività di cui sopra (indicando costi e investimenti);
  • l’impatto dei progetti in relazione alla forza lavoro.

In riferimento ai KPI, il richiedente dovrà indicare i KPI sociali che intende raggiungere nei 12-18 mesi di realizzazione del progetto. A titolo esemplificativo, costituiscono KPI sociali:

  • il richiamo del personale dalla cassa integrazione, la stabilizzazione dei contratti, le nuove assunzioni, ecc.;
  • le principali attività correlate alla messa in sicurezza dei luoghi di lavoro in relazione alla pandemia Covid19;
  • le principali attività connesse al miglioramento dei luoghi di lavoro e delle condizioni di lavoro;
  • le principali attività connesse allo sviluppo di prodotti o processi in linea con i dettami dei Sustainable Development Goals in accordo con le indicazioni dell’Agenda 2030;
  • le principali attività in cui si riassumono le nuove iniziative di business per arginare la contrazione dei ricavi causata dalla pandemia (delineate sinteticamente in sede di presentazione del progetto). 

Affinché il progetto sia ammissibile, i KPI devono essere individuati in modo chiaro e verificabile. 

Il Soggetto Attuatore si riserva la facoltà di accordare un periodo più lungo e fino a 24 mesi per la realizzazione di progetti con particolare impatto sociale.

Modalità di partecipazione a Rinascimento Firenze

La domanda dovrà essere inoltrata online, tramite la piattaforma sul sito dedicato all’iniziativa Rinascimento Firenze entro le ore 24.00 del 17 ottobre 2021.

Fonti

Scarica il bando di Rinascimento Firenze dedicato al settore Agroindustria. 

Rinascimento Firenze. Startup, tecnologia, industria 4.0 e agritech

Il soggetto attuatore del bando dedicato a startup innovative e settori tecnologia, industria 4.0 e agritech è la Fondazione per la Ricerca e l’Innovazione (FRI). Finalità del Programma è stimolare progetti di rilancio con un impatto sociale significativo, cioè che siano in grado di stimolare l’occupazione e assicurare il mantenimento sul territorio di un sistema economico sano e propositivo di nuove attività imprenditoriali.

In particolare, il bando dedicato a startup innovative e settori tecnologia, industria 4.0 e agritech intende assegnare contributi a fondo perduto e prestiti d’impatto (a tasso agevolato e senza garanzie) per sostenere progetti di consolidamento, adeguamento, rinnovamento, innovazione e/o riorganizzazione della propria attività. 

Le risorse finanziarie disponibili corrispondono a € 1,5 milioni per i contributi a fondo perduto e a € 7,5 milioni per i prestiti d’impatto.  

Beneficiari

Il bando è rivolto esclusivamente alle attività economiche (anche no profit) classificate come startup innovativa e alle MPMI che investono in innovazione, incluso l’agritech, con sede operativa nei territori della Città Metropolitana di Firenze, compreso il capoluogo, e iscritte presso la Camera di Commercio di Firenze.

Le aziende e le relative domande per essere valutate come afferenti ai settori tecnologia, Industria 4.0 o agritech devono rispettare almeno una delle seguenti condizioni:

  • l’azienda opera già nei settori della tecnologia, dell’Industria 4.0 o agritech;
  • il progetto presentato abbia ad oggetto anche interventi correlati all’implementazione di tecnologie, soluzioni Industria 4.0 e tecniche/tecnologie agritech;
  • il progetto presentato abbia ad oggetto anche il mantenimento/acquisizione di capitale umano in relazione ad attività caratterizzate da tecnologie, Industria 4.0 e tecniche/tecnologie agritech. 

Inoltre, le Micro, Piccole e Medie Imprese devono:

  • avere almeno 5 dipendenti (anche assunti a tempo determinato o indeterminato grazie al progetto presentato);
  • aver subito una contrazione della domanda in seguito allo scoppio della pandemia Covid-19;
  • avere una visura camerale che attesti l’attribuzione del proprio codice ATECO (primario e/o secondario); i codici ATECO ammessi sono:
    • C – Attività Manifatturiere;
    • G – Commercio all’ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli;
    • J – Servizi di informazione e comunicazione;
    • M – Attività professionali, scientifiche e tecniche.

In riferimento invece alle Startup innovative, queste devono: 

  • essere iscritte nella sezione speciale startup innovative del Registro delle Imprese;
  • avere una visura camerale che attesti l’attribuzione del proprio codice ATECO (primario e/o secondario); i codici ATECO ammessi sono:
    • C – Attività Manifatturiere;
    • G – Commercio all’ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli;
    • J – Servizi di informazione e comunicazione;
    • M – Attività professionali, scientifiche e tecniche.

Entità e valore del contributo

Il bando prevede una parte di contributo a fondo perduto e una di prestito d’impatto, ai quali obbligatoriamente bisognerà affiancare un co-investimento da parte dell’attività. Il valore di ognuna delle tre parti che vanno a costituire il valore dell’investimento totale relativo al progetto presentato (contributo a fondo perduto, prestito d’impatto e co-investimento) sono condizionate l’una con l’altra.

Innanzitutto, diciamo che il co-investimento deve essere pari ad almeno il 50% del contributo a fondo perduto e dovrà essere versato dal titolare dell’attività e/o dai soci con risorse permanenti a titolo di conferimento di capitale o di apporto in conto aumento capitale a incremento del patrimonio netto.

Il contributo a fondo perduto potrà essere compreso tra € 20.000,00 e € 100.000,00 e sarà proporzionato sia al prestito d’impatto che al co-investimento da parte dell’attività. Nel caso in cui il progetto presentato preveda l’aggregazione con altri operatori, allora il contributo a fondo perduto potrà contare di un importo aggiuntivo del 50% (e quindi arriverebbe a essere 3 volte l’importo del co-investimento).

Il prestito d’impatto è compreso tra € 60.000,00 e € 500.000,00 e, proporzionato sia al contributo a fondo perduto che al co-investimento, non potrà essere superiore a cinque volte l’importo del contributo a fondo perduto. Inoltre, non potrà superare i € 150.000,00 per richiedenti che nel periodo d’imposta 2019 abbiano conseguito un fatturato inferiore a € 160.000,00.

Prevede un tasso di interesse del 0,4% nominale annuo e sarà erogato in due soluzioni: la prima pari al 50% dell’importo totale del prestito, all’avvio del progetto (contestualmente all’erogazione del 50% del contributo a fondo perduto), la parte rimanente entro 18 mesi dall’aggiudicazione del bando (anche qui, contestualmente all’erogazione del restante 50% del contributo a fondo perduto).

Il rimborso del prestito sarà da effettuarsi in due rate: la prima, del 40% della somma concessa, entro il 31 dicembre 2025; il restante 60% entro il 31 dicembre 2030. Non sono previste garanzie né spese.

Facciamo un esempio. Se il co-investimento da parte dell’attività equivale a € 10.000,00 e non prevede operazioni di aggregazione con altri operatori, il contributo a fondo perduto potrà raggiungere i € 20.000,00. In caso di aggregazione con altri operatori, a parità di co-investimento da parte dell’attività, il contributo a fondo perduto potrà invece raggiungere i € 30.000,00. Nello stesso caso, il prestito d’impatto non potrà essere superiore ai € 100.000,00 in caso di assenza di aggregazione con altri operatori, mentre potrà raggiungere i € 150.000,00 in caso di aggregazione con altri operatori.

Spese ammissibili

Sono ammesse tutte le spese coerenti con le aree progettuali selezionate dai richiedenti e come descritte nel progetto. Non sono invece considerate spese ammissibili per la determinazione del valore del progetto: le spese in auto-fatturazione/lavori in economia; spese coperte dal bando e riconosciute già da altre organizzazioni; le spese che siano state oggetto di altri contributi pubblici a fondo perduto concessi.

Le spese devono essere sostenute successivamente alla data di approvazione del contributo a fondo perduto e del finanziamento d’impatto, entro la data della rendicontazione finale delle attività (che in ogni caso non dovrà superare i 18 mesi dalla data di aggiudicazione del bando).

Il progetto

Il progetto presentato dovrà esporre in modo esaustivo il modo in cui l’andamento dell’attività sia stato condizionato dall’emergenza epidemiologica Covid19 (questo solo per quanto riguarda MPMI, non le start up), gli interventi finalizzati al rilancio della propria attività (da attuare nel corso dei 12-18 mesi successivi all’ottenimento del finanziamento) e gli obiettivi sociali attesi, facendo riferimento a una serie di KPI sociali.

In riferimento agli interventi finalizzati al rilancio della propria attività, bisognerà indicare in modo distinto e dettagliato:

  • gli adeguamenti normativi, ovvero i costi e gli investimenti di carattere obbligatorio per l’adeguamento alla normativa direttamente collegata alla pandemia Covid19;
  • le nuove iniziative di business per fronteggiare la contrazione dei ricavi causata dalla pandemia (indicando spese, costi e investimenti necessari); 
  • le iniziative di business per lo sviluppo dell’attività in riferimento a progetti di sviluppo non riconducibili direttamente alle attività di cui sopra (indicando costi e investimenti);
  • l’impatto dei progetti in relazione alla forza lavoro.

In riferimento ai KPI, il richiedente dovrà indicare i KPI sociali che intende raggiungere nei 12-18 mesi di realizzazione del progetto. A titolo esemplificativo, costituiscono KPI sociali:

  • il richiamo del personale dalla cassa integrazione, la stabilizzazione dei contratti, le nuove assunzioni, ecc.;
  • le principali attività correlate alla messa in sicurezza dei luoghi di lavoro in relazione alla pandemia Covid19;
  • le principali attività connesse al miglioramento dei luoghi di lavoro e delle condizioni di lavoro;
  • le principali attività connesse allo sviluppo di prodotti o processi in linea con i dettami dei Sustainable Development Goals in accordo con le indicazioni dell’Agenda 2030;
  • le principali attività in cui si riassumono le nuove iniziative di business per arginare la contrazione dei ricavi causata dalla pandemia (delineate sinteticamente in sede di presentazione del progetto). 

Affinché il progetto sia ammissibile, i KPI devono essere individuati in modo chiaro e verificabile. 

Il Soggetto Attuatore si riserva la facoltà di accordare un periodo più lungo e fino a 24 mesi per la realizzazione di progetti con particolare impatto sociale.

Modalità di partecipazione a Rinascimento Firenze

La domanda dovrà essere inoltrata online, tramite la piattaforma sul sito dedicato all’iniziativa Rinascimento Firenze entro le ore 20 del 19 maggio 2021il 28 maggio 2021.

Scarica il bando Rinascimento Firenze dedicato alle startup innovative e alle MPMI che investono in innovazione

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Rinascimento Firenze. Artigianato artistico

Il soggetto attuatore del bando dedicato al settore dell‘artigianato artistico è l’Associazione Osservatorio dei Mestieri d’Arte (OMA). Finalità del progetto finanziato deve essere il rilancio dell’attività richiedente, rilancio che deve generare in modo diretto o indiretto un impatto misurabile sul territorio fiorentino.

Beneficiari

Il bando è rivolto esclusivamente alle attività con sede operativa nei territori della Città Metropolitana di Firenze, appartenenti al settore dell’artigianato artistico, che abbiano risentito della crisi legata al Covid19. Si parla dunque di botteghe artigiane e di imprenditori artigiani, organizzati anche nella forma no profit come imprese sociali o cooperative, a patto che si distinguano per l’alto livello di qualità delle loro produzioni e dei materiali utilizzati. Clicca qui per consultare l’allegato al bando che definisce la lista di Codici ATECO ammissibili.

Entità e valore del contributo

Il bando prevede una parte di contributo a fondo perduto e una di prestito d’impatto, ai quali obbligatoriamente bisognerà affiancare un co-investimento da parte dell’attività. Il valore di ognuna delle tre parti che vanno a costituire il valore dell’investimento totale relativo al progetto presentato (contributo a fondo perduto, prestito d’impatto e co-investimento) sono condizionate l’una con l’altra.

Innanzitutto, diciamo che il co-investimento deve essere pari ad almeno il 50% del contributo a fondo perduto e dovrà essere versato dal titolare dell’attività e/o dai soci con risorse permanenti a titolo di conferimento di capitale o di apporto in conto aumento capitale a incremento del patrimonio netto.

Il contributo a fondo perduto potrà essere compreso tra € 20.000,00 e € 100.000,00 e sarà proporzionato sia al prestito d’impatto che al co-investimento da parte dell’attività. Nel caso in cui il progetto presentato preveda l’aggregazione con altri operatori, allora il contributo a fondo perduto potrà contare di un importo aggiuntivo del 50%.

Il prestito d’impatto è compreso tra € 60.000,00 e € 500.000,00 e, proporzionato sia al contributo a fondo perduto che al co-investimento, non potrà essere superiore a cinque volte l’importo del contributo a fondo perduto. Prevede un tasso di interesse del 0,4% nominale annuo e sarà erogato in due soluzioni: la prima pari al 50% dell’importo totale del prestito, all’avvio del progetto (contestualmente all’erogazione del 50% del contributo a fondo perduto), la parte rimanente entro 18 mesi dall’aggiudicazione del bando (anche qui, contestualmente all’erogazione del restante 50% del contributo a fondo perduto). Il rimborso del prestito sarà da effettuarsi in due rate: la prima, del 410% della somma concessa, entro il 31 dicembre 2025; il restante 60% entro il 31 dicembre 2030. Non sono previste garanzie né spese.

Facciamo un esempio. Se il co-investimento da parte dell’attività equivale a € 10.000,00 e non prevede operazioni di aggregazione con altri operatori, il contributo a fondo perduto potrà raggiungere i € 20.000,00. In caso di aggregazione con altri operatori, a parità di co-investimento da parte dell’attività, il contributo a fondo perduto potrà invece raggiungere i € 30.000,00. Nello stesso caso, il prestito d’impatto non potrà essere superiore ai € 100.000,00 in caso di assenza di aggregazione con altri operatori, mentre potrà raggiungere i € 150.000,00 in caso di aggregazione con altri operatori.

Spese ammissibili

Sono ammesse tutte le spese coerenti con le aree progettuali selezionate dai richiedenti e come descritte nel progetto. Non sono invece considerate spese ammissibili per la determinazione del valore del progetto: le spese in auto-fatturazione/lavori in economia; spese coperte dal bando e riconosciute già da altre organizzazioni; le spese che siano state oggetto di altri contributi pubblici a fondo perduto concessi.

Il progetto

Il progetto presentato dovrà esporre in modo esaustivo il modo in cui l’andamento dell’attività sia stato condizionato dall’emergenza epidemiologica Covid19, gli interventi finalizzati al rilancio della propria attività (da attuare nel corso dei 12-18 mesi successivi all’ottenimento del finanziamento) e gli obiettivi sociali attesi, facendo riferimento a una serie di KPI sociali.

Modalità di partecipazione a Rinascimento Firenze

La domanda dovrà essere inoltrata online, tramite la piattaforma sul sito dedicato all’iniziativa Rinascimento Firenze entro le ore 20 dell’11 dicembre 2020.

Scarica il bando Rinascimento Firenze dedicato al settore dell’artigianato artistico

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Rinascimento Firenze. Turismo

Il soggetto attuatore del bando dedicato al settore del turismo e alla sua filiera culturale è l’Associazione Osservatorio dei Mestieri d’Arte (OMA). Finalità del progetto finanziato deve essere il rilancio dell’attività richiedente, rilancio che deve generare in modo diretto o indiretto un impatto misurabile sul territorio fiorentino.

La dotazione finanziaria complessiva conta € 3 milioni per il contributo a fondo perduto e € 15 milioni per i prestiti d’impatto.

Soggetti beneficiari

Il bando è rivolto a quelle Micro e Piccole Imprese e altre attività economiche no profit della Città Metropolitana di Firenze che abbiano chiara vocazione turistica e che abbiano come attività primaria l’erogazione di servizi alberghieri, di ristorazione o di servizi e prodotti culturali per la promozione del turismo e che abbiano subito un impatto negativo dovuto all’emergenza epidemiologica Covid19, con una contrazione del fatturato almeno del 40% rispetto a quello dell’esercizio precedente.

Entità e valore del contributo

Il bando prevede una parte di contributo a fondo perduto e una di prestito d’impatto, ai quali obbligatoriamente bisognerà affiancare un co-investimento da parte dell’attività. Il valore di ognuna delle tre parti che vanno a costituire il valore dell’investimento totale relativo al progetto presentato (contributo a fondo perduto, prestito d’impatto e co-investimento) sono condizionate l’una con l’altra.

Innanzitutto, diciamo che il co-investimento deve essere pari ad almeno il 50% del contributo a fondo perduto e dovrà essere versato dal titolare dell’attività e/o dai soci con risorse permanenti a titolo di conferimento di capitale o di apporto in conto aumento capitale a incremento del patrimonio netto.

Il contributo a fondo perduto potrà essere compreso tra € 20.000,00 e € 100.000,00 e sarà proporzionato sia al prestito d’impatto che al co-investimento da parte dell’attività. Nel caso in cui il progetto presentato preveda l’aggregazione con altri operatori, allora il contributo a fondo perduto potrà contare di un importo aggiuntivo del 50%.

Il prestito d’impatto è compreso tra € 60.000,00 e € 500.000,00 e, proporzionato sia al contributo a fondo perduto che al co-investimento, non potrà essere superiore a cinque volte l’importo del contributo a fondo perduto. Prevede un tasso di interesse del 0,4% nominale annuo e sarà erogato in due soluzioni: la prima pari al 50% dell’importo totale del prestito, all’avvio del progetto (contestualmente all’erogazione del 50% del contributo a fondo perduto), la parte rimanente entro 18 mesi dall’aggiudicazione del bando (anche qui, contestualmente all’erogazione del restante 50% del contributo a fondo perduto). Il rimborso del prestito sarà da effettuarsi in due rate: la prima, del 410% della somma concessa, entro il 31 dicembre 2025; il restante 60% entro il 31 dicembre 2030. Non sono previste garanzie né spese.

Facciamo un esempio. Se il co-investimento da parte dell’attività equivale a € 10.000,00 e non prevede operazioni di aggregazione con altri operatori, il contributo a fondo perduto potrà raggiungere i € 20.000,00. In caso di aggregazione con altri operatori, a parità di co-investimento da parte dell’attività, il contributo a fondo perduto potrà invece raggiungere i € 30.000,00. Nello stesso caso, il prestito d’impatto non potrà essere superiore ai € 100.000,00 in caso di assenza di aggregazione con altri operatori, mentre potrà raggiungere i € 150.000,00 in caso di aggregazione con altri operatori.

Il progetto

Il progetto presentato dovrà esporre in modo esaustivo il modo in cui l’andamento dell’attività sia stato condizionato dall’emergenza epidemiologica Covid19, gli interventi finalizzati al rilancio della propria attività (da attuare nel corso dei 12-18 mesi successivi all’ottenimento del finanziamento) e gli obiettivi sociali attesi, facendo riferimento a una serie di KPI sociali.

Modalità di partecipazione a Rinascimento Firenze

La domanda dovrà essere inoltrata online, tramite la piattaforma sul sito dedicato all’iniziativa Rinascimento Firenze entro le ore 20 del 1 febbraio 2021.

Scarica il bando Rinascimento Firenze dedicato al settore del turismo

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Rinascimento Firenze. Moda e Lifestyle

Il soggetto attuatore del bando dedicato al settore della moda e del lifestyle è l’Associazione Centro di Firenze per la Moda Italiana (CFMI). Finalità del progetto finanziato deve essere il rilancio dell’attività richiedente, rilancio che deve generare in modo diretto o indiretto un impatto misurabile sul territorio fiorentino.

Beneficiari del bando Rinascimento Firenze Moda e Lifestyle

Il bando è rivolto a tutte le attività economiche (anche no profit) appartenenti alle Filiere Moda e Lifestyle con almeno 5 dipendenti, che abbiano risentito della crisi legata al Covid19 con una contrazione del fatturato minima del 25% rispetto a quello dell’esercizio precedente.

Il codici ATECO ammissibili al bando, elencati nell’Allegato C, sono:

  • 13 – Industrie tessili
  • 14 – Confezione di articoli di abbigliamento (tutte le sottocategorie)
  • 15 – Fabbricazione di articoli in pelle e simili (tutte le sottocategorie)
  • 20.42 – Fabbricazione di profumi e cosmetici
  • 32.12 – Fabbricazione di oggetti di gioielleria e oreficieria e articoli connessi
  • 32.13 – Fabbricazione di bigiotteria e articoli simili
  • 74.1 – Attività di design specializzate

Entità e valore del contributo

Il bando prevede una parte di contributo a fondo perduto e una di prestito d’impatto, ai quali obbligatoriamente bisognerà affiancare un co-investimento da parte dell’attività. Il valore di ognuna delle tre parti che vanno a costituire il valore dell’investimento totale relativo al progetto presentato (contributo a fondo perduto, prestito d’impatto e co-investimento) sono condizionate l’una con l’altra.

Innanzitutto, diciamo che il co-investimento deve essere pari ad almeno il 50% del contributo a fondo perduto e dovrà essere versato dal titolare dell’attività e/o dai soci con risorse permanenti a titolo di conferimento di capitale o di apporto in conto aumento capitale a incremento del patrimonio netto.

Il contributo a fondo perduto potrà essere compreso tra € 20.000,00 e € 100.000,00 e sarà proporzionato sia al prestito d’impatto che al co-investimento da parte dell’attività. Nel caso in cui il progetto presentato preveda l’aggregazione con altri operatori, allora il contributo a fondo perduto potrà contare di un importo aggiuntivo del 50%.

Il prestito d’impatto è compreso tra € 60.000,00 e € 500.000,00 e, proporzionato sia al contributo a fondo perduto che al co-investimento, non potrà essere superiore a cinque volte l’importo del contributo a fondo perduto. Prevede un tasso di interesse del 0,4% nominale annuo e sarà erogato in due soluzioni: la prima pari al 50% dell’importo totale del prestito, all’avvio del progetto (contestualmente all’erogazione del 50% del contributo a fondo perduto), la parte rimanente entro 18 mesi dall’aggiudicazione del bando (anche qui, contestualmente all’erogazione del restante 50% del contributo a fondo perduto). Il rimborso del prestito sarà da effettuarsi in due rate: la prima, del 410% della somma concessa, entro il 31 dicembre 2025; il restante 60% entro il 31 dicembre 2030. Non sono previste garanzie né spese.

Facciamo un esempio. Se il co-investimento da parte dell’attività equivale a € 10.000,00 e non prevede operazioni di aggregazione con altri operatori, il contributo a fondo perduto potrà raggiungere i € 20.000,00. In caso di aggregazione con altri operatori, a parità di co-investimento da parte dell’attività, il contributo a fondo perduto potrà invece raggiungere i € 30.000,00. Nello stesso caso, il prestito d’impatto non potrà essere superiore ai € 100.000,00 in caso di assenza di aggregazione con altri operatori, mentre potrà raggiungere i € 150.000,00 in caso di aggregazione con altri operatori.

Spese ammissibili

Sono ammesse tutte le spese coerenti con le aree progettuali selezionate dai richiedenti e come descritte nel progetto. Non sono invece considerate spese ammissibili per la determinazione del valore del progetto: le spese in auto-fatturazione/lavori in economia; spese coperte dal bando e riconosciute già da altre organizzazioni; le spese che siano state oggetto di altri contributi pubblici a fondo perduto concessi.

Le spese devono essere sostenute successivamente alla data di approvazione del contributo a fondo perduto e del finanziamento d’impatto, entro la data della rendicontazione finale delle attività.

Il progetto

Il progetto presentato dovrà esporre in modo esaustivo il modo in cui l’andamento dell’attività sia stato condizionato dall’emergenza epidemiologica Covid19, gli interventi finalizzati al rilancio della propria attività (da attuare nel corso dei 12-18 mesi successivi all’ottenimento del finanziamento) e gli obiettivi sociali attesi, facendo riferimento a una serie di KPI sociali.

Modalità di partecipazione a Rinascimento Firenze

La domanda dovrà essere inoltrata online, tramite la piattaforma sul sito dedicato all’iniziativa Rinascimento Firenze entro le ore 20 dell’8 febbraio 2021.

Scarica il bando Rinascimento Firenze dedicato al settore del turismo

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Rinascimento Firenze: cinque bandi per la ripresa post Covid

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