Nuova Sabatini 2023: la novità è green
Entrata in vigore il 1° gennaio 2023, La legge di Bilancio n. 197 del 29 dicembre 2022, prevede anche il rifinanziamento della Nuova Sabatini.
Cos’è la Nuova Sabatini?
La Nuova Sabatini, regolata dall’art. 2 del DL 69/2013, definisce i finanziamenti per l’acquisto di nuovi macchinari, impianti e attrezzature da parte delle piccole e medie imprese. Per approfondire sulla Nuova Sabatini puoi trovare tutti gli articoli dedicati qui.
La misura sostiene gli investimenti per acquistare o acquisire in leasing macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali ad uso produttivo e hardware, nonché software e tecnologie digitali.
Chi può beneficiarne?
La Nuova Sabatini si rivolge a tutte le micro, piccole e medie imprese che, alla data di presentazione della domanda, abbiano le seguenti caratteristiche:
- Sede legale o unità locale in Italia;
- Iscrizione nel Registro delle imprese o nel Registro delle imprese di pesca;
- Siano nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non siano in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali con finalità liquidatoria, non abbiano difficoltà economica;
- Non rientrino tra i soggetti che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in conto bloccato, gli aiuti considerati illegali o incompatibili dalla Commissione Europea.
Quali settori sono ammessi?
La Nuova Sabatini si rivolge a tutti i settori produttivi, inclusi pesca e agricoltura, ad eccezione del settore inerente alle attività finanziarie ed assicurative.
Quali sono i beni finanziabili?
Tra i beni ricompresi nell’agevolazione si trovano:
- Impianti e macchinari;
- Attrezzature industriali e commerciali
- Altri beni. In questo caso ci si riferisce a tutte le spese classificabili nell’attivo dello Stato Patrimoniale alle voci B.II.2, B.II.3 e B.II.4 dell’art. 2424 del codice civile oppure a software e tecnologie.
Affinché i beni rientrino nell’agevolazione è, inoltre, necessario che questi siano nuovi, abbiano autonomia funzionale e siano correlati all’attività svolta dall’impresa. Non sono, dunque, ammissibili né beni usati o rigenerati né componenti o parti di macchinari.
In cosa consiste l’agevolazione?
Ecco cosa ottengono le PMI che fanno domanda e rientrano nel contributo:
- investimento coperto da un finanziamento bancario o leasing, fino all’80% dell’importo dal Fondo di garanzia;
- durata massima del finanziamento di 5 anni;
- importo compreso tra 20.000 e 4 milioni di euro
- il contributo è determinato in misura pari al valore degli interessi calcolati, in via convenzionale, su un finanziamento della durata di cinque anni e di importo uguale all’investimento, ad un tasso d’interesse annuo pari al: o
- 2,75% per gli investimenti ordinari
- 3,575% per gli investimenti 4.0
- 3.575% per gli investimenti green (Questa la novità della Legge di Bilancio 2023 che si prefigge di incentivare gli investimenti in beni a basso impatto ambientale che rientrino nell’ambito di programmi volti a migliorare l’ecosostenibilità dei prodotti e dei processi produttivi).
- gli investimenti devono essere avviati successivamente alla domanda di contributo.
Come presentare la domanda di partecipazione? Ecco i passaggi
- Tutte le domande a partire dal 1° gennaio 2023 devono essere compilate in via telematica attraverso la piattaforma dedicata all’agevolazione.
- Una volta compilata la documentazione all’interno della piattaforma, questa genererà un documento che, dopo avervi apposto la firma digitalmente, dovrà essere inviato via PEC ad una delle banche o degli intermediari finanziari aderenti.
- Compito della banca o dell’intermediario cui ci si rivolge, sarà quello di verificare la documentazione ricevuta e procedere alla trasmissione al Ministero della richiesta di prenotazione dei fondi.
- In caso di esito positivo, si procederà alla concessione del bonus e l’impresa potrà effettuare l’investimento già dal giorno successivo all’invio della domanda tramite PEC (eccezion fatta per il settore agricolo)
- Effettuato l’investimento, l’impresa dovrà attestarne il completamento entro 120 giorni, tramite comunicazione al Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Quest’ultimo provvederà con l’erogazione del contributo in più quote annuali direttamente all’impresa.