Circolare 14/E del 17 maggio 2022 con i chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate sui credito di imposta 2022 beni 4.0
Con la circolare 14/E del 17 maggio 2022 l’Agenzia delle Entrate ha fornito chiarimenti credito di imposta 2022 beni 4.0 per beni strumentali, materiali ed immateriali.
Nell’ambito Industria 4.0 è stato specificato un aspetto molto importante relativamente al credito di imposta 2022 beni 4.0: i limiti di spesa per beni strumentali “Industria 4.0” sono da intendersi come annuali e non come complessivi.
Il plafond complessivo per gli anni 2022, 2023 e 2024 si attesta quindi a 60 M€ per i beni materiali, equiparandone quindi la base di calcolo a quanto già previsto per i beni immateriali (Allegato B alla legge n°232/2016) che complessivamente, per i tre anni considerati, prevedono un plafond di 3M€.
Relativamente ai beni immateriali, ricompresi nell’Allegato B sopra citato, si ricorda quanto previsto dal Decreto Aiuti n.50/2022 del 17 maggio 2022, Art. 21 che porta il credito di imposta per beni immateriali dal 20% al 50% per investimenti sostenuti dal 1 gennaio 2022 al 31 dicembre 2022 ovvero il 30 giugno 2022 a condizione che entro il 31 dicembre 2022 sia stato accettato l’ordine del fornitore e sia stato pagato anticpo per almeno il 20%.
Di rilievo anche l’aumento del credito di imposta per formazione portato al 70% a condizione che le attività formative siano erogae da soggetti individuati con decreto del Ministro dello sviluppo economico.
Si ricorda che per i beni materiali Industria 4.0 il credito di imposta per i prossimi anni è previsto pari a:
- 20 per cento del costo, per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
- 10 per cento del costo, per la quota di investimenti superiori a 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro;
- 5 per cento del costo, per la quota di investimenti superiori a 10 milioni di euro e fino al limite massimo di costi complessivamente ammissibili pari a 20 milioni di euro.
Per il periodo dal 1° gennaio al 31 dicembre 2022 si applicheranno invece le percentuali previste dal regime previgente, che prevede il riconoscimento di un credito d’imposta pari:
- 40 per cento del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
- 20 per cento del costo per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro;
- 10 per cento del costo, per la quota di investimenti superiori a 10 milioni di euro e fino al limite massimo di costi complessivamente ammissibili, pari a 20 milioni di euro.
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