3D Scan e arte: il Museo Archeologico di Populonia
Un museo in tutti i sensi
Il Museo Archeologico del Territorio di Populonia, inaugurato nel 2001 nella città di Piombino, contiene reperti provenienti da quello che era l’antico territorio di Populonia per un periodo che va dalla preistoria alla tarda antichità.
Siamo stati contattati dal museo, tramite la facoltà di Architettura di Firenze, nel corso del 2015, con la richiesta di arricchire l’esperienza all’interno del museo e rendere i suoi spazi un vero e proprio luogo di inclusione sociale.
Il fine era quello di rendere accessibile dunque la comunicazione museale a una più ampia fascia di fruitori, tra i quali individui con handicap visivi, uditivi e di altro genere.
Per renderlo possibile avremmo dovuto creare delle riproduzioni di alcune opere, che sarebbero poi state utili per generare modelli interattivi e conoscitivi tramite l’aggiunta di appositi sensori che, al tocco dell’utente, avrebbero avviato la riproduzione di contenuti digitali, audio e video.
L’esplorazione tridimensionale dei modelli è quindi l’obbiettivo del progetto, modelli che si raccontano in maniera visuale e sonora, e che riallacciano così il contatto con l’utenza in maniera più diretta.
Le opere su cui il lavoro è stato concentrato sono La Tomba dei Carri, Il Mosaico a Scena Marina e L’Anfora di Baratti.
Queste, dopo le fasi di acquisizione e scansione 3D, sono state ricostruite in forma digitale con l’utilizzo delle tecniche di Reversing e infine ottimizzate per la riproduzione in stampa additiva.
Da una parte, dunque, il mondo dell’arte e dell’architettura; dall’altra quello del rilievo ‘no contact’, in cui sono incluse la scansione 3D, la foto-modellazione e la prototipazione con tecniche additive e sottrattive.
Settori che a prima vista potrebbero apparire come profondamente differenti hanno così trovato un punto di contatto grazie ai rapidi sviluppi delle più recenti tecnologie di acquisizione e visualizzazione dati.